FOSSE ARDEATINE, RICORDARE E CONDANNARE È OBBLIGO MORALE

“È stato un onore e un privilegio, da rappresentanti delle Istituzioni, rendere omaggio alle 335 vittime dell’Eccidio delle Fosse Ardeatine prendendo parte alla seduta odierna dell’Assemblea Capitolina che si è svolta nel luogo della strage avvenuta 80 anni fa.

Roma, antifascista e medaglia d’oro della Resistenza, non dimentica questo passato atroce che rappresenta una ferita ancora aperta nella storia della nostra città. Una strage nazifascista, un crimine contro l’umanità compiuto con lucida follia e crudeltà dai nazisti, con il supporto dei fascisti, per terrorizzare la città di Roma e per intimidire la Resistenza. Civili e militari italiani, prigionieri politici, ebrei e detenuti comuni, furono trucidati il 24 marzo 1944 dalle truppe tedesche come rappresaglia per l’azione partigiana di via Rasella. *Un’azione compiuta a opera dei GAP per la quale continuiamo a chiedere l’apposizione di una targa a memoria di quel fatto storico, attuando l’impegno assunto dal Sindaco e dalla Giunta con l’approvazione, da parte dell’Assemblea Capitolina della mozione n.37 del 20/04/2023. La Memoria è un ingranaggio collettivo, da trasmettere di generazione in generazione. Per questo, prima della seduta, abbiamo partecipato al Percorso della Memoria con le scuole dell’VIII Municipio tra Garbatella e Tor Marancia per portare un fiore al Mausoleo delle Fosse Ardeatine alle 335 vittime, 335 spine che sanguinano ancora. Siamo qui, insieme all’ANPI, per ricordare e condannare quanto è accaduto. Tanto più che nel tempo attuale sono tornati a soffiare venti di guerra sempre più forti alimentati da un folle orgoglio bellico che, ieri come oggi, sono presagio di morte e distruzione. Questo anniversario sia l’occasione per impegnarci a parlare, educare e agire per la costruzione di un mondo di pace e libertà che paradossalmente, sembra farci più paura dei conflitti armati”. Così in un comunicato i consiglieri dell’Alleanza capitolina Verdi-Sinistra Nando Bonessio, Michela Cicculli, Alessandro Luparelli.

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