È grave la risposta data dalle istituzioni a chi è impegnato nel denunciare i devastanti cambiamenti climatici che caratterizzano la nostra contemporaneità: oggi a Civitavecchia saranno processati per direttissima a dodici attivisti e attiviste di Ultima Generazione. Inquadrare le azioni di questi giovani esclusivamente all’interno di una questione di ordine pubblico è un segnale estremamente preoccupante per un Paese democratico. “La repressione non può essere la sola risposta nei confronti di chi si batte per una causa con cui tutti dovremmo fare i conti in modo più responsabile”, afferma l’eurodeputato di Socialisti e democratici Massimiliano Smeriglio.
La crisi climatica è una questione concreta che ha effetti sulle vite di tutte le persone, ripercuotendosi in particolare su coloro che vivono condizioni socioeconomiche più difficili e le azioni di disobbedienza civile non violenta, come quella svolta da Ultima generazione sulla Roma Fiumicino lunedì mattina, rappresentano la richiesta urgente di far fronte al problema in modo altrettanto serio.Il singolare processo a Ultima Generazione arriva proprio negli stessi giorni in cui a Dubai è in corso la Cop28, la Conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite, dove la terza nazione per numero di rappresentanti è l’industria delle fonti fossili, con oltre 2.000 lobbisti. “Le persone hanno diritto di manifestare mentre i governi continuano a decidere sul futuro del pianeta, a investire sui combustibili fossili, senza adottare politiche di reale transizione ecologica – afferma Claudio Marotta, Consigliere regionale di Alleanza Verdi e Sinistra, che aggiunge – Da parte mia c’è vicinanza e disponibilità ad aprire dei tavoli di confronto anche sulle misure adottate dalla Regione Lazio.
Il singolare processo a Ultima Generazione arriva proprio negli stessi giorni in cui a Dubai è in corso la Cop28, la Conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite, dove la terza nazione per numero di rappresentanti è l’industria delle fonti fossili, con oltre 2.000 lobbisti. Da parte mia – conclude -, c’è vicinanza e disponibilità ad aprire dei tavoli di confronto anche sulle misure adottate dalla Regione Lazio, perché la repressione non può essere l’unica risposta di Stato difronte a giovani che protestano per il futuro di tutte e tutti noi”.