Il Piano strategico per l’Abitare presentato in Campidoglio dal Sindaco Roberto Gualtieri e all’assessore Tobia Zevi costituisce una scelta politica innovativa di notevole portata culturale rispetto alle vecchie politiche per la casa in quanto punta a tutelare le fasce più deboli della popolazione. Una politica in linea come le recenti scelte dell’amministrazione come la Direttiva n.1 per consentire l’iscrizione della residenza in deroga per le persone più fragili.
Il piano prevede di rinnovare l’investimento di 220 milioni già effettuato nel 2022, reintegrandolo in base agli obiettivi da conseguire, il primo dei quali è l’acquisto di 1550 – 2000 nuove unità abitative da adibire ad alloggi popolari. Si tratta dello stanziamento di fondi per l’edilizia popolare assolutamente più consistente degli ultimi decenni.
Un altro elemento di grande rilevanza del Piano è l’acquisizione e regolarizzazione di immobili all’interno dei quali i residenti occupanti hanno operato processi di rigenerazione urbana. Quanto è già successo con il PINQuA di Porto Fluviale, grazie a fondi europei, potrà essere replicato con gi immobili in via Santa Croce in Gerusalemme, 55-59 (“Spin Time”) e via Prenestina, 913 (“MAAM – Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz”) per cui saranno presto avviati gli studi di fattibilità per i progetti di recupero.
È inoltre prevista la revisione degli strumenti di welfare abitativo, superando un vecchio modello e trasformandoli in una soluzione complementare all’assegnazione di alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica. Da sottolineare anche la definizione di nuovi strumenti operativi come l’Osservatorio della condizione abitativa a Roma e l’Agenzia sociale per l’abitare.
Presenti al Campidoglio, alla conferenza stampa di presentazione del piano il Sindaco Roberto Gualtieri, l’assessore alla casa Tobia Zevi, il presidente della commissione patrimonio yuri Trombetti, la capogruppo Valeria Baglio del PD e il consigliere di Sinistra cica ecologista Alessandro Luparelli. Quest’ultimo raggiunto dalla nostra redazione dichiara: ” È importante ora, in vista della discussione in Assemblea capitolina, proseguire il confronto con i territori, sindacati, comitati, associazioni per il diritto all’abitare il cui contributo è stato fondamentale per l’elaborazione del Piano. ” E aggiunge sempre Luparelli “Se riusciremo ad applicare quanto contenuto nel Piano potremo parlare di un modello Roma per le politiche abitative in grado di fare scuola a livello nazionale. Certo, per realizzarlo avremmo bisogno di altre risorse e questo sarà elemento di impegno da parte nostra, soprattutto nei riguardi di un governo nazionale che ha già tagliato nettamente i fondi sul contributo affitti.”